Le piastrelle per rivestimento: monocottura e bicottura
Sul mercato sono presenti svariate tipologie di piastrelle con caratteristiche tra loro molto differenti.
Oggi approfondiremo le piastrelle in ceramica monocottura e bicottura.
Ceramica monocottura.
Sono piastrelle con un supporto di pasta rossa o bianca e smaltate sulla superficie. Il processo di formazione di queste ceramiche è per pressatura. Successivamente si lascia asciugare la “piastrella cruda” per poi passare alla smaltatura che rende l’aspetto estetico della piastrella gradevole e ne rafforza la resistenza. Infine si passa alla cottura a forno in un unico passaggio, quindi nello stesso tempo verrà cotto sia il supporto che lo smalto, da qui il nome monocottura.
Questo processo rende le piastrelle molto resistenti e con un assorbimento dell’acqua inferiore al 7%.
Dove utilizzare le piastrelle in monocottura?
Sono indicate per pavimentazioni e rivestimenti interni, anche se noi ne consigliamo solo l’utilizzo per il rivestimento.
Questo perché nel caso di un urto accidentale (per esempio cade un bicchiere) è molto probabile che lo smalto in superficie si rompa e di conseguenza si vedrebbe l’impasto della piastrella, rendendo quindi evidente l’ammaccatura. Inoltre con il passare per tempo lo smalto si opacizza a causa dello strofinamento che si crea camminando.
L’utilizzo in ambienti esterni è fortemente sconsigliato in quanto la porosità della piastrella contribuisce a trattenere liquidi e, nei mesi soggetti a gelo, l’acqua ghiacciata tende ad aumentare di volume e crepa la ceramica.
Ceramica Bicottura.
A differenza delle piastrelle in monocottura queste vengono passate in formo in due momenti differenti; quindi una volta ottenuto l’impasto di supporto si passa in forno la piastrella “cruda” prima di essere smaltata.
Successivamente viene effettuata la smaltatura e passata nuovamente in forno, da qui il nome bicottura.
Questo processo rende le piastrelle meno resistenti rispetto alla monocottura e con un assorbimento dell’acqua che può anche superare il 10%.
Il vantaggio di questa lavorazione è che la finitura smaltata risulta più luminosa, ma di contro molto più soggetta a graffi e alle abrasioni.
Dove utilizzare le piastrelle in bicottura?
Sono indicate solo per rivestimento di interni data l’elevata porosità.
Per concludere consigliamo per entrambe le tipologie di piastrelle l’utilizzo in rivestimenti interni, tipo bagni e cucine, con formati a partire dal 10×10 (cm) fino ad un massimo di 60×30 (cm) in quanto formati più grossi produrrebbero molto scarto a seguito dei tagli, quindi facendo lievitare il costo del rivestimento.